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Venerdì 31 gennaio, ore 17.00
In sede e via Zoom
Hannah Arendt. La ‘vita della mente’, coronamento della ‘vita activa’ Vita e opere
Relatore: Martini Stefano

«Hannah Arendt nasce da famiglia ebrea ad Hannover, il 14 ottobre 1906. Negli anni che corrono tra il 1924 e il 1929 la Arendt è studentessa universitaria a Marburg e a Freiburg i.B. e successivamente ad Heidelberg. Frequenta i corsi di letteratura greca, teologia e filosofia. Ed ha la fortuna di avere come docenti Rudolf Bultmann, Edmund Husserl, Martin Heidegger e Karl Jaspers. È con Jaspers che si laurea nel 1928 presentando una dissertazione su sant’Agostino. Nel 1933 abbandona la Germania nazista e si rifugia a Parigi, dove ha modo di entrare in contatto con i pensatori più noti dell’epoca: A. Koyré, R. Aron, J.P. Sartre e A. Kojève. Qui, in Francia, è attiva nell’organizzazione per l’emigrazione in Palestina dei bambini ebrei. Viene arrestata nella primavera del 1940 e viene internata al Vélodrome d’Hiver. Riesce tuttavia a fuggire e nel 1941 è negli Stati Uniti d’America. Scrive molto e su diverse riviste. Insegna in numerose Università, tra cui, Berkeley, Princeton, Columbia. Nel 1967 viene nominata professore di filosofia politica alla New School for Social Research a New York, la “filiale americana in esilio”, per così dire, della Scuola di Francoforte. Hannah Arendt muore a New York il 4 dicembre del 1975. Il suo influsso sulla cultura europea come su quella americana è stato ed è ancora molto forte. L’opera più nota della Arendt esce nel 1951; si tratta di The Origins of Totalitarianism (trad. it. Le origini del totalitarismo). Del 1958 è l’impegnativo lavoro filosofico The Human Condition (tradotto in italiano con il titolo: Vita activa). Nel 1963 la Arendt pubblica quello che è il suo libro più conosciuto: Eichmann in Jerusalem: A Report on the Banality of Evil (trad. it. La Banalità del male. Eichmann a Gerusalemme). È questo un libro sul processo che ebbe luogo a Gerusalemme e che vide come imputato uno dei massimi responsabili dell’Olocausto. Il volume del 1972 Crises of the Republic (tradotto in italiano con il titolo Politica e Menzogna) contiene i saggi […] La menzogna in politica; La disobbedienza civile; Sulla Violenza; Pensieri sulla politica e la rivoluzione […]. Avversaria irriducibile dei regimi totalitari, Hannah Arendt è stata una implacabile fustigatrice delle carenze e delle storture delle società democratiche; attenta a cogliere il nuovo, ma senza esserne succube, ha visto di buon occhio le lotte degli studenti, specie quelle per i diritti civili. Postumo è uscito il volume (incompleto) The life of the Mind (La vita della mente)» (Giovanni Reale/Dario Antiseri, Il pensiero Occidentale dalle origini ad oggi).

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